In questo blog si affrontano argomenti leggeri. Ma questa notizia, che ha a che fare con un prodotto di moda italiano e, cosa più importante, con la vita delle persone non può non essere data.
Il proprietario del Gruppo Omsa, Nerino Guarassi, ha deciso di chiudere gli stabilimenti italiani di Mantova che producono calze e collant per spostare la produzione in Serbia, nonostante i conti siano in attivo e l’azienda non abbia sentito il peso della crisi. Per puro profitto, dunque, il signor Guarassi ha ben pensato di licenziare 320 operaie e 30 operai, distruggendo il loro futuro e i loro sogni. Gli operai serbi costano un terzo di quelli italiani. Vengono sfruttati, insomma. Quindi un comportamento doppiamente sbagliato.
Io, personalmente, non comprerò più prodotti del gruppo Omsa, finchè la situazione non cambierà e il signor Guarassi non decide di fare marcia indietro.
Per comodità ecco i marchi da boicottare: Golden Lady – Omsa – SiSi – Filo d’oro – Philippe Matignon – HUE – New Legs – Arwa – GoldenPoint – Saltallegro – Serenella.
Perché siamo fashion victim, ma questo non ci può impedire di pensare.
Mi piace il “consumo etico”, l’unico appunto è alla tua frase “Vengono sfruttati, insomma” come conseguenza del fatto che i lavoratori siano pagati 1/3 rispetto all’Italia, con tutta probabilità è solo dovuto al fatto che si tratta di 2 economie diverse…
ciao selinon
in Italia le operaie Omsa vengono pagate circa 900 euro al mese
questo significa che gli operai serbi saranno pagati 300 euro circa.
Perchè questa disparità? Saranno anche due economie diverse, ma non credo che queste storture globali vadano tollerate… La Serbia non è mica dall’altra parte del pianeta… Poi io non sono un’economista quindi magari dico una fesseria: ma a livello etico credo di aver ragione 🙂